La tendenza degli ultimi anni, che rispecchia una maggiore sensibilità per i problemi dell’ambiente sfruttato e inquinato è quello dell’ecoturismo. Con questo termine si intende una forma di viaggio responsabile, che si interroga sulle conseguenze dello sfruttamento dei luoghi, che sceglie mete “verdi” a basso impatto ambientale. La sensibilizzazione da parte di enti e associazioni, le campagne volte a esporre i problemi legati all’inquinamento, hanno fatto si che questo settore abbia subito una netta crescita.
Siccome è in forte crescita la domanda, allora l’offerta si adegua e sono sempre più numerosi i tour operator che offrono escursioni in riserve naturali, nei parchi e in aree rimaste intatte e pulite.
Si moltiplicano anche le formule per salvaguardare i luoghi turistici, fissando ad esempio un tetto massimo di visitatori.
I turisti devono poter capire se gli operatori si preoccupano davvero della difesa del territorio, attraverso le certificazioni che le strutture devono possedere.
Una delle certificazioni europee è la Ecolabel, un marchio di qualità ecologica che hanno ridotto il loro impatto ambientale: sono 37 i criteri obbligatori da rispettare per ottenerla.
Un altro elemento da tener presente è la certificazione ISO14001 che identifica alcuni parametri, che identificano l’attenzione per l’ambiente: in Italia almeno 550 strutture la possiedono.
La Emas che si applica anche a località turistiche e aree territoriali, misurando l’attività di tutela e valorizzazione ambientale.
Insomma una serie infinita di opportunità all’Italia e all’estero per fare dell’ecoturismo una filosofia di vita.
Aree protette, riserve naturali, mari incontaminati: un turismo sostenibile alla scoperta delle tradizioni naturali e di luoghi dal fascino arcano.
Ecco alcuni siti su cui è possibile organizzare i propri viaggi: www.viaggisolidali.it, www.isprambiente.it , www.ecotourism.org.