Per chi entra nelle Terme di Stigliano è facile perdere la nozione del tempo e dello spazio: si ha l’impressione di trovarsi mille miglia dalla capitale, in un’epoca remota, immersi nel silenzio di una natura incontaminata, in un luogo speciale, sacro, ricco di miti, di riti, di antichi motti latini come Salus per Aquam e Reparo vires in unda.
Abitare in una villa principesca dei primi del Settecento che si erge nella campagna romana ampia e bianca come un sogno, percorrere un parco di 20 ettari disseminato di boschetti di bambù, di resti di templi romani e di “fonti della bellezza”, ossia di quelle benefiche e leggendarie sorgenti d’acqua solfo-iodica che gli antichi conoscevano come acquae stygianae, bagnarsi in una spettacolare piscina d’acqua fredda e in quelle termali situate all’interno del Portico di Venere, sembra davvero un privilegio d’altri tempi.
Le foto che si trovano nel sito delle terme danno solo un’idea parziale della bellezza di questo angolo di paradiso alle porte di Roma. L’accoglienza che riserva questa dimora storica a quattro stelle ricca di vaste terrazze che si affacciano sulle colline circostanti, è impeccabile: arredamento sobrio, raffinatissimo, con pavimenti in cotto, tessuti in toile de jouy, camini e stampe antiche; il ristorante è caratterizzato da una cucina tradizionale ma leggera, l’attrezzato centro benessere offre coccole e massaggi vecchi e nuovi. Possibilità di fanghi e cure di ogni tipo nella adiacente SPA Termale chiamata “Il Bagnarello” dove, oltre che immergersi nella splendida piscina d’acqua termale piacevolmente tiepida, ci si può rigenerare nella “Grotta sudatoria “, quella stessa dove i legionari romani, di ritorno dall’Egitto, dovevano purificarsi prima di entrare a Roma.
Parco delle Terme di Stigliano
Via Bagni di Stigliano snc -00060 Canale Monterano
Tel.: 0039 06 99805977 , fax:0039 06 9963428 info@termedistigliano.it
Come arrivare: in auto venendo da Roma prendere la Cassia bis direzione Viterbo, uscita Cesano
In treno: da Roma San Pietro FM3 direzione Viterbo, fermata di Manziana
Fonte: Repubblica.it