Scendere dall´aliscafo e scoprire il paradiso. Odori selvaggi e colori lavati dal temporale. Boutique sonnacchiose e sentieri che spezzano le gambe. Ovunque, panorami indimenticabili. Questa è Capri in inverno. Anzi, “l´altra Capri”. Perché, chi la conosce, sa che l´isola ha due anime. Quella più nota, fatta di alberghi a sette stelle, ristoranti gremiti e barche di lusso, è un libro aperto. Ma la Capri crepuscolare, rubata ai mesi più freddi, è la vera miniera di sorprese. Lo sapevano bene i viaggiatori del Grand Tour che l´isola la scoprirono nell´Ottocento per trascorrere con serenità i loro lunghi inverni.
Artisti, scrittori, musicisti e intellettuali solo davanti a quei panorami, dicevano, riuscivano a trarre ispirazione per le loro opere. E quel fascino, inalterato, resiste alle insidie del tempo.
Sin dai primi di novembre Capri è perfetta per chi vuole immergersi nell´arte, sognare e passeggiare. Certo, non bisogna aspettarsi discoteche e serate mondane. Ma la celebre piazzetta, dove si arriva con pochi minuti di funicolare direttamente dal porto, è sempre aperta con i suoi caffè napoletani e (vista la stagione) le fumanti tazze di cioccolata calda. Anche i capresi sono diversi: più rilassati, disponibili a raccontarsi e ad accogliere i pochi turisti con un sorriso. Le giornate possono essere intense anche se il tempo sembra scorrere, finalmente, al rallentatore. Per gli appassionati di arte non può mancare un appuntamento con i Giardini di Augusto. Costruiti negli anni Trenta, hanno splendide terrazze che si affacciano su un “altro mondo” che sembra non avere confini: i Faraglioni, il Monte Tuoro, la baia di Marina Piccola, il Monte Solaro. Altra tappa obbligata è la Certosa di San Giacomo con i giardini ricchi di piante profumate e le sale con le tele del pittore Diefenbach. Se c´è ancora voglia di curiosare nella storia, basta fermarsi a Villa San Michele, donata dal medico Axel Munthe allo stato svedese. La villa oggi è un importante museo ed è amministrata dalla Fondazione Axel Munthe che organizza concerti e mostre.
Per gli sportivi c´è, invece, la possibilità di arrampicarsi sul monte Solaro (ma chi desidera può prendere una funivia che in dodici minuti porta in cima). Al termine della salita troverà belvedere che si aprono intorno al Fortino di Bruto, ristrutturato negli anni Cinquanta. Scendendo si può deviare per la Valletta di Cetrella e l´Eremo. Anche il Sentiero dei Fortini, dopo essere stato abbandonato per molto tempo, è ora finalmente restaurato. Per raggiungerlo è necessaria una tappa ad Anacapri. Un sentiero fitto di gradini porta a punta del Niglio dove sorge il Fortino di Orrico. Proseguendo sul sentiero c´è il Fortino di Mesola e poi, ancora avanti, il Fortino di Pino che collega con Punta Carena e il Faro. Una sorpresa, per chi arriva nell´isola in autunno, è anche l´ospitalità. Molti dei grandi alberghi sono chiusi, con l´eccezione di La Palma o del Regina Cristina, mentre restano aperte strutture più piccole come il Relais Maresca o La Certosella. Non mancano gli affittacamere e i bed and breakfast.
Fonte: Repubblica.it