Viaggiare in libertà: il backpacking, zaino in spalla alla scoperta del mondo

C’è crisi, i soldi non bastano mai: ma perché rinunciare alla vacanza? Da un po’ di tempo si sta diffondendo anche in Italia, una pratica molto di moda nei Paesi Nord Europei: il backpacking.

E’ un termine inglese che indica un modo di viaggiare non convenzionale, indipendente e non organizzato, zaino in spalla alla scoperta del mondo.

Il backpacker non pianifica il proprio viaggio, cerca di gestire il proprio denaro in modo da farlo durare il più a lungo possibile.

Il backpacking nasconde una vera e propria filosofia di viaggio, basata sull’idea di vivere pienamente la vacanza, con l’idea di scoprire i luoghi che si visitano , immergendosi pienamente nella vita locale.

Viaggio come esperienza, come momento di conoscenza e di avventura, da vivere con un budget assolutamente limitato.

Per cui niente fronzoli: niente alberghi di lusso, uso dei trasporti locali e mezzi pubblici, mangiare in trattorie economiche e buona capacità di adattarsi agli imprevisti.

Il viaggiatore di questo tipo desidera immergersi nel posto che visita, vivendolo pienamente attraverso:

il raggiungimento della conoscenza del mondo per presa diretta, puntando sull’esperienza stessa del viaggio.

Il backpackers vuole conoscere le persone del luogo, imparare la loro lingua, tuffarsi nelle abitudini locali.

Non bisogna organizzare nulla, ma lasciarsi trasportare dal viaggio, tuffandosi in un mondo di esperienze nuove ed entusiasmanti.

Sono soprattutto i giovani a preferire questo tipo di viaggio, che permette di risparmiare moltissimo e di vistare luoghi anche lontanissimi.

Il mondo a portata di spalla, una buona dose di buonsenso e voglia di avventura, si può partire alla volta dei paesi più affascinanti.

Bisogna però avere anche prudenza, avvisare qualcuno di fiducia prima della partenza, dei nostri spostamenti. Pianificare un minimo il viaggio, magari informandosi sugli ostelli in cui si decide di dormire.

Piccole regole per grandi emozioni.

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