Un’idea unica che ha potuto facilmente attecchire in un territorio quale quello italiano, perché suggestivo, bellissimo e ricco di cultura.
I parchi letterari offrono al turista che si nutre non di divertimento, ma di cultura, arte e libri un itinerario interessante e stimolante attraverso i luoghi descritti dai poeti e scrittori nel corso dei secoli.
Luoghi di ispirazione e fonti di scrittura, magistralmente descritti o solo nominati dai più grandi e illustri poeti: il parco delle Langhe- Monferrato tanto caro a Fenoglio, le Cinque Terre di Montale, la Recanati di Leopardi.
I Parchi letterari sono territori caratterizzati da una combinazione di elementi che li rendono unici ed illustrano l’evoluzione della comunità attraverso la letteratura, come spiega Stanislao de Marsanich sul sito www.parchiletterari.com .
Le ambientazioni dei romanzi, novelle, poesie, diventano fonte di conoscenza per offrire nuovi stimoli al visitatore e consentire un’interpretazione originale dello spazio.
A promuovere questa iniziativa è stato il discendente del grande Ippolito Nievo, Stanislao che per primo negli anni ’90 propose la creazione dei parchi che oggi sono diventati realtà.
Una ricchezza incommensurabile, un modo per tutelare luoghi resi immortali da versi e descrizioni celebri: un patrimonio da trasmettere e conservare.
L’idea è quella di abbinare ai parchi, una ricettività ampia, con strutture alberghiere strutture e iniziative culturali che possano fungere da incentivo per i turisti.
Uno dei territori che è stato recuperato e trasformato in Parco letterario è l’idroscalo di Ostia caro a Pier Paolo Pasolini: luogo della morte di questo grande scrittore, ma emblema dell’umanità raccontata da Pasolini, sempre vicino ai poveri, agli ultimi della società.
Un turismo “nuovo”, dedicato a chi vuole spimgersi oltre i luoghi comuni, alla ricerca di esperienze straordinarie.
