Fino al 2 febbraio a Roma, al Complesso del Vittoriano, una grande mostra raccoglie le opere di Cézanne e degli artisti italiani del ‘900 che si sono lasciati influenzare dalla sua arte.
Curata dalla storica dell’arte Maria Teresa Benedetti, l’esposizione presenta al pubblico cento opere eccezionalmente date in prestito dalle maggiori collezioni pubbliche e private italiane ed internazionali, dall’Ermitage di San Pietroburgo alla National Gallery di Melbourne. Era il 1908 quando una recensione entusiastica su Cézanne pubblicata sulla rivista Vita d’arte, a firma del critico Ardengo Soffici, fece nascere un certo interesse verso il pittore francese da parte dei suoi colleghi italiani. Tra questi, furono in particolare Filippo de Pisis, Umberto Boccioni, Giorgio Morandi e Carlo Carrà, a lasciarsi ispirare da Cézanne, maestro che aprì le porte alla modernità.
La rassegna intende dunque indagare sul rapporto tra Cézanne ed il Belpaese, evidenziando l’impatto che il suo lavoro ebbe sui nostri pittori. La selezione di opere mette così a confronto le opere degli italiani che si lasciarono influenzare dalla lezione del maestro francese con i capolavori di quest’ultimo. Tra questi la splendida Natura morta con arance del 1879 e le Bagnanti, opera composta tra il 1883 ed il 1887 e che raramente si ammira in una mostra temporanea.