L’autoritratto con tavolozza e pennelli di Rembrandt del 1665 tornerà a mostrarsi al pubblico a partire dal prossimo 28 novembre. L’opera, conservata a Londra, sarà di nuovo visibile grazie alla riapertura della Kenwood House. Dunque, se state programmando un viaggio nella capitale del Regno Unito, magari nel periodo natalizio, sappiate che tra le meraviglie dell’arte che vi sarà possibile ammirare c’è anche questo dipinto considerato un capolavoro assoluto.
Rembrandt ritrae se stesso al lavoro, nel suo studio. Si dipinge quando è ormai sessantenne, con un volto segnato dal tempo. Gli occhi della vecchiaia sembrano fissare lo spettatore, con uno sguardo pieno di malinconia. Con sul capo un semplice berretto di lino, i capelli grigi, il volto pallido, una tunica rossa dalla quale si intravvede un pezzo di camicia bianca, Rembrandt si mostra mentre tiene in una mano tavolozza e pennelli. L’attimo ritratto sembra quello che precede il momento in cui il pittore si mette all’opera. Tuttavia, le radiografie eseguite sulla tela hanno rivelato che quella mano che vediamo reggere la tavolozza e i pennelli era invece all’inizio impegnata nell’atto di dipingere.
Sullo sfondo si notano due cerchi. Tante le interpretazioni addotte: dal simboleggiare il concetto di universalità della pittura ai mappamondi stilizzati fino ai simboli cabalistici. Nessuna delle ipotesi formulate ha prevalso però sulle altre trovando riscontri certi. Il critico del Guardian Jonathan Jones ha definito questo autoritratto più bello dei Girasoli di Van Gogh e della vergine delle Rocce di Leonardo. C’è chi magari non sarà d’accordo con tali paragoni, ma nessuno può negare che si tratta di uno dei lavori più belli ed intensi che ci sono rimasti del pittore olandese.