L’indimenticato ed indimenticabile Rudolf Nureyev è il protagonista di una mostra a Capri, nelle sale di villa Lysis fino al prossimo ottobre. La mostra, che si inserisce nell’ambito del programma “Dialogo tra culture”, è organizzata dalla Fondazione Chernomyrdin, l’Associazione Premio Gorky e il Comune di Capri.
Che dire di Rudolf Nureyev? Che è stato il più grande ballerino di tutti i tempi è piuttosto banale. Anche la sua storia è ormai conosciuta, dalla nascita in Russia sul vagone di un treno, l’esilio forzato dalla sua terra, la relazione tormentata con il ballerino danese Erik Bruhn, fino a quel virus che gli minò il corpo e lo consegnò alla morte troppo presto, a soli 54 anni. Nureyev non si è “limitato” ad essere uno straordinario danzatore, se la sua figura è diventata mitica è perché è andato ben oltre la tecnica e l’esecuzione. Nureyev ha messo l’accento sull’interpretazione, in scena ipnotizzava gli spettatori con la sua espressività.
Il merito è del suo carisma, lo stesso che non incantava il pubblico solo quando era sul palco, ma che l’ha portato ad essere al centro dell’attenzione dei media e dei fan anche quando non era in scarpette e calzamaglia. Oggi a ricordare Nureyev è Capri, l’isola non lontana da Li Galli, quella che invece era la sua isola, che acquistò negli anni Ottanta. Foto, poster e disegni grafici scandiscono il percorso espositivo, che si articola in diverse sezioni. L’esposizione, così come dichiara la sua curatrice, Elena Lebedeva, “non è solo un tributo alla personalità del grande ballerino, ma una lettura contemporanea dei codici artistici che egli volle inserire nel sistema dell’arte mondiale.