Fino al 28 aprile, al museo dell’Ara Pacis di Roma, una mostra racconta i mille volti di Vittorio De Sica. Regista, attore, sceneggiatore, ma anche marito, padre, amico. Il lato pubblico e quello privato di uno dei più grandi interpreti della commedia italiana è svelato per la prima volta in un’esposizione dal significativo titolo “Tutti De Sica”.
Curata da Gian Luca Farinelli e realizzata grazie ai tre figli di De Sica (Emi, Manuel e Christian), la mostra apre il prezioso baule dell’archivio di Giuditta Rissone ed Emi De Sica. In rassegna troviamo una valanga di materiale e pezzi unici: 17 manifesti, 630 fotografie, documenti privati, costumi, spezzoni di film, più di 100 brani musicali, oggetti di culto come la bicicletta del film Ladri di biciclette e l’Oscar aggiudicatosi per questa pellicola (delle mitiche statuette ne vinse quattro). Il fiume dei ricordi prende vita attraverso un percorso multimediale che si snoda in quattro sale e dodici sezioni, percorrendo le quali possiamo conoscere un De Sica a tutto tondo.
Il primo successo con Mario Mattoli, il “Signor Max”, gli anni Quaranta che lo vedono imporsi come padre del Neorealismo, il felice sodalizio con Cesare Zavattini, e poi ancora il De Sica privato, il rapporto con le due mogli, Giuditta Rissone e Maria Mercader, e i tre figli. Sul set e fuori dal set si ricompone, andando al di là di stereotipi e luoghi comuni, l’immagine vera di uno dei protagonisti della cultura italiana del Novecento. La mostra è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle ore 9 alle 19.