Di recente è stata inaugurata alla galleria Gagosian di New York una mostra dedicata a Jean-Michel Basquiat. Per farvi capire la portata di questo evento vi diciamo solo che la giornata di opening ha registrato il tutto esaurito, con una fila lunghissima di persone che ha assediato l’ingresso della galleria per non perdersi l’appuntamento al suo interno.
L’appuntamento era e sarà fino al 6 aprile quello con cinquanta opere di uno degli artisti più geniali degli ultimi tempi. Basquiat nacque a Brooklyn nel 1960. I suoi sono degli inizi duri: senza alcun supporto economico, vive in strada, cerca di fare prima l’attore poi il musicista. Ben presto, grazie anche ad Andy Warhol, diventerà uno dei grandi artisti della scena mondiale, tra i più interessanti degli ultimi cinquant’anni. La sua però fu una carriera breve, brevissima: a soli 27 anni Basquiat morì per overdose. Ma nonostante la sua produzione sia durata solo otto anni, fu molto prolifica, arrivando a comprendere più di duemila dipinti e tra le duemila e tremile opere su carta.
La mostra newyorkese, a 25 anni dalla scomparsa prematura dell’artista, seleziona una cinquantina di opere provenienti da collezioni pubbliche e private. La grande retrospettiva voluta da Larry Gagosian, tra i più ricchi galleristi del mondo, ripercorre la sua breve ma folgorante carriera. Colori forti, volti che ricordano delle maschere, circondati da segni e parole. Combinando bombolette spry con olio ed acrilico i suoi graffiti diventano delle opere d’arte. E’ così che l’arte di strada trova spazio nelle gallerie. La rivoluzione è compiuta perché la bellezza dell’arte vera non conosce barriere, e Basquiat doveva saperlo.