Si inaugura il 13 giugno a Milano, nelle sale di Palazzo Reale, la mostra “Mimmo Rotella. Décollages e retro d’affiche”. Curata da Germano Celant, l’esposizione rappresenta la prima retrospettiva dedicata a Mimmo Rotella, il pittore di Catanzaro scomparso nel 2006.
Le opere raccolte, provenienti da importanti collezioni sia nazionali che internazionali, documenteranno soprattutto gli inizi dell’attività artistica di Rotella. Formatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 45 muove i primi passi nel mondo dell’arte. E’ a partire dal ’47 che si registrano le sue prime partecipazioni a delle esposizioni. A queste segue la sua prima mostra personale, che non ottiene l’approvazione da parte della critica. L’anno importante è però il ’51, in cui si data l’esposizione a Parigi al Salon des Réalités Nouvelles. Tra il ’51 ed il ’52 gli viene assegnata una borsa di studio dalla Fullbright Foundation, che gli consente di recarsi negli Stati Uniti in qualità di Artist in Residence. Qui, presso l’Università di Kansas City, entra in contatto con i protagonisti delle nuove correnti artistiche come Pollock e Klein.
E’ in questo periodo che prendono forma i suoi dècollages, la forma artistica per cui è divenuto celebre. I dècollages sono pezzi di mnifesti che l’artista strappa per strada per poi metterli insieme su tela. Questo strappo è il solo modo che l’artista ha per esprimere il suo dissenso nei confronti di una società che non ama più trasformarsi. In mostra troviamo i più noti manifesti lacerati del maestro calabrese, come quelli dedicati a Marilyn Monroe. Inoltre, opere e documenti di altri artisti della sua generazione, da Andy Warhol e Michelangelo Pistoletto, portano il visitatore ad un confronto, oltre che a potersi immergere al meglio nel clima culturale di metà ‘900.