A partire da oggi, 3 maggio, il Battistero di Firenze riserva una piacevole sorpresa ai suoi visitatori. Essi avranno modo di ammirare tre sculture di Donatello. Si tratta del Profeta imberbe, il Profeta barbuto o pensieroso e il Profeta Geremia, ospitate dal Battistero fino al 30 novembre 2014.
La curiosità del pubblico è rivolta soprattutto al Profeta imberbe, in quanto si mostra per la prima volta dopo essere stato sottoposto a dei lavori di restauro. Realizzata tra il 1416 ed il 1418 per il campanile di Giotto, questa scultura in marmo bianco, alta 192,5 cm, raffigura per alcuni Filippo Brunelleschi, amico di Donatello chiamato appunto a fare da modello. L’ispirazione evidente è il mondo classico greco e la tipica figura dell’oratore. Lo sguardo verso il basso, le mani impegnate nel reggere un cartiglio, il panneggio dai forti effetti chiaroscurali, un profondo realismo, sono i tratti peculiari di quest’opera.
A circa 600 anni dalla sua realizzazione, la scultura è stata solo di recente sottoposta ad interventi di restauro, i quali hanno avuto principalmente il compito di ripulirla dalle impurità atmosferiche che nel corso del tempo l’avevano annerita. Anche il Profeta barbuto e il Profeta Geremia furono create per ornare il campanile di Giotto. Il Profeta barbuto si data tra il 1418 ed il 1420. Anch’essa caratterizzata da un forte realismo, questa scultura è conosciuta anche con il nome di Profeta pensieroso per il gesto di meditazione e l’espressione corrucciata del soggetto rappresentato, che però non è stato individuato. Il Profeta Geremia, scolpito tra il 1427 ed il 1435, dai capelli folti e ricci, la barba colta, l’espressione intensa, si ritiene abbia ispirato Michelangelo per il suo David.