C’è una nuova opera alla Galleria degli Uffizi di Firenze. E’ un autoritratto di Emilio Isgrò, che è stato donato dall’Associazione Amici degli Uffizi ed lo scorso 16 maggio 2014 è entrato a far parte ufficialmente della collezione di autoritratti del museo del capoluogo toscano, prendendo posto accanto a Raffaello e Canova.
L’autoritratto in questione si intitola “Dichiaro di non essere Emilio Isgrò” ed è stato realizzato nel 1971 dall’artista siciliano. Isgrò, oggi settanquatrenne, è considerato uno dei maggiori innovatori del linguaggio artistico d’Italia del secondo dopoguerra. Non solo pittore ma anche poeta, drammaturgo e scrittore, a partire dagli anni ’60 ha incominciato a sperimentare nel campo dell’arte, diventando noto per la sua teoria della “cancellatura”.
L’autoritratto approdato a Firenze è esposto mediante una installazione comprendente sette fogli di carta serigrafia. Su ciascuno di questi fogli Isgrò ed i membri della sua famiglia negano la propria identità. Questa autorappresentazione concettuale che l’artista fa di sè, arrivando al paradossale diniego della sua stessa persona, è dunque posizionata vicino ai ritratti di altri grandi artisti. Tra questi, oltre i già citati Raffaello e Canova, vi sono quelli di Guido Reni e Annibale Carracci.