Qualcosa sta cambiando in ambito turistico: ci si muove per far si che vengano sempre di più tutelati e rispettati i diritti del turista. Non si viaggia più ormai solo per divertirsi, ma la vacanza si sta trasformando in qualcosa di più, si viaggia per cultura, per conoscere, per crescere. Il viaggio come sinonimo di formazione. E il turismo moderno prevede molte formule, si va in Bed&Breakfast ma anche in convento per vacanze religiose. C’è che sceglie di scambiare l’alloggio o di prestare un divano. Insomma cambiano le regole e nasce la necessità di una regolamentazione in campo amministrativo.
Arriva così il codice del turismo, stilato da Ministero retto da Michela Vittoria Brambilla: un modo per far fronte a nuove forme di economia, che mira a tutelare il turista.
L’obiettivo è quello di riordinare la materia e razionalizzarla, in modo da favorire sia gli utenti, ma anche gli operatori: la trasparenza e la chiarezza delle regole sono alla base di tutto.
Tra le novità l’equiparazione delle agenzie on-line alle vecchie agenzie di quartiere, vista la diffusione della prenotazione delle vacanze sul web.
Prevista la stipula di congrue polizze assicurative e si definisce chiaramente che l’impresa turistica è equiparata in tutto e per tutto alle imprese industriali, per quanto riguarda convenzioni, agevolazioni e benefici.
Per chi volesse diventare operatore in campo turistico, tutto sarà più semplice: prevista la sburocratizzazione e l’utenza con un solo sportello.
Lo Stato si riserva il diritto di dettare gli standard di qualità, in modo da uniformare i criteri. L’idea è quella di creare una tipologia di servizi turistici offerti: da quello faunistico, della montagna, laghi fiumi. Non solo per una questione di etichette, perché se il viaggio dovesse andare a male, si potranno richiedere in base al servizio offerto non solo danni materiali ma morali.