Dalla Liguria una proposta davvero interessante, che non mancherà di avere rilievo non solo locale, ma anche nazionale: l’idea è quella di istituire un marchio per le sagre, in modo da “proteggere” i prodotti di qualità. Confcommercio e Proloco dichiarano guerra a tutte le feste paesane che non hanno un legame con il territorio e chiedono un marchio registrato.
Il fenomeno descritto è quello delle “false sagre”, feste che si basano sulla pubblicizzazione di prodotti che non hanno radici sul territorio. Prodotti D.O.C. che nulla hanno a che fare con quei luoghi: un modo per snaturare questo tipo di feste tanto “a la page” in Italia.
Gianfranco Bianchi, presidente della Confcommercio, ha stabilito che c’è bisogno di un registro locale, che possa regolamentare una situazione ormai paradossale.
La proposta è quello di istituire un cartellone ufficiale delle sagre, che consenta di stabilire un legame certificato con il territorio. Il rischio è quello di una concorrenza sleale da parte degli operatori turistici, danneggiando i territori che si distinguono per la produzione di prodotti tipici.
Le vere sagre hanno delle caratteristiche particolari, che devono essere valutate in base a parametri particolari: il legame con il territorio e il rispetto della tradizione.
“Nel territorio di La Spezia sono moltissime le sagre, che durano da anni e che sono veri e propri gioielli di gastronomia, che devono essere salvaguardate”: queste le parole di Giorgio Antognoli, Presidente di Uniona Nazionale Proloco.
Anche Confcommercio auspica una posizione da parte delle autorità: unico modo per preservare identità, tradizione e cultura enogastronomica.
Un primo passo molto importante, potrebbe essere quello di un monitoraggio del territorio, in vista di un intervento futuro.
Auspichiamo un intervento del genere, che si prospetti come un ulteriore certificazione di “qualità” da parte dei consumatori.