Abbiamo due giorni di tempo, oggi e domani, per andare in giro per l’Italia alla scoperta dei tesori conservati nei Musei Ecclesiastici. L’occasione è la Giornata nazionale dei Musei Ecclesiastici, quest’anno alla sua seconda edizione dopo un più che fortunato debutto. Il week-end dello scorso anno ha infatti fatto registrare un boom di presenze praticamente ovunque, attestando che c’è tanta voglia da parte degli italiani di conoscere il patrimonio di chiese, cattedrali ed altri luoghi di culto.
In tutta la penisola si contano più di mille Musei Ecclesiastici. Eppure, il patrimonio dei luoghi religiosi italiani è sconosciuto ai più, non segnalato in maniera adeguata dalle guide turistiche cittadine. Inoltre, a renderlo poco appetibile ai turisti è un’idea errata che si è andata costituendo col tempo nell’immaginario collettivo. E’ quella che questo patrimonio sia poco interessante, quasi noioso da ammirare, ricoperto da stati di polverosità. Ma così non è, ed i tanti visitatori che lo scorso anno hanno affollato i Musei Ecclesiastici da Nord a Sud se ne sono accorti.
E’ per questo che questo fine settimana si ripete l’esperienza. Sono oltre duecento i musei che hanno deciso di aderire all’iniziativa, aprendo gratuitamente le loro porte. L’obiettivo è dunque quello di far riscoprire dei musei dimenticati, che però sono regolarmente aperti al pubblico tutto l’anno. Non sono casuali le date scelte, il 15 e 16 febbraio, che coincidono con la ricorrenza del Beato Angelico, patrono degli artisti scelto dall’Associazione come simbolo tutelare. Inoltre, le Giornate dei Musei Ecclesiastici di quest’anno ricordano i 450 anni del Concilio di Trento ed i 50 dal Concilio Ecumenico Vaticano II.
