A partire dal 1° febbraio a Forlì, presso i Musei San Domenico, si ripercorre la storia dello stile liberty. Curata da Maria Flora Giubilei, Alessandra Tiddia e Fernando Mazzocca, la mostra intende raccontare la nascita e lo sviluppo di un nuovo genere artistico, al contempo non tralasciando un’indagine accurata dell’epoca in cui si è diffuso.
Ciò che per gli italiani fu lo stile liberty per i francesi fu art nouveau, per gli aglosassoni Modern Style e per i tedeschi Jugendstil. Ma al di là delle diverse denominazioni assunte in ambito diverso, questo nuovo genere artistico rappresentò ovunque il desiderio di andare incontro alla modernità. Tra l’800 ed il ‘900 i cambiamenti sono innumerevoli, il mondo si evolve e l’arte non sfugge di certo a questa evoluzione. Ciò che si avverte è una voglia di rottura con la tradizione ed il passato, che verrà supportata dallo sviluppo tecnologico.
Il percorso espositivo si articola in diverse sezioni dedicate al mito, all’allegoria, al paesaggio. E’ qui che trovano spazio i contributi di Boldini, Sartorio, De Carolis, Segantini, Previati, Casorati, Zecchin, Bistolfi, Canonica, Trentacoste, Andreotti, Baccarini. Tra ceramiche, illustrazioni e manifesti pubblicitari si ricostruisce così uno stile che ha segnato un’epoca e che non è stato solo un’espressione artistica, bensì ha rappresentato un vero e proprio modo di vivere.