Il treno Marrakech Express, proveniente da Tangeri, fa capolinea alla stazione di Marrakech: la terra rossa e arida annuncia la presenza del vicino deserto. Sullo sfondo all’orizzonte si vede la maestosità della catena montuosa dell’Atlante che svetta con il monte Toubkal,dalla cima quasi sempre innevata, la cui altezza supera i 4.000 metri.
Marrakech segna il confine fra il nord e il sud dello stato ed è la capitale della regione Marrakech-Tensif- Il colore rosa delle costruzioni, l’incessante rumore dei clacson- spesso suonati anche senza un preciso motivo- il brulichio di passanti nei vicoli della medina, i fiori e frutti che crescono copiosi ovunque e i visi allegri delle persone, sono il primo saluto di questa splendida città allo straniero.
La mappa topografica di Marrakech non è di immediata comprensione.
Due sono le parti principali: la medina – antica e di grande suggestione- e la ville nouvelle. La città nuova, di stampo prettamente europeo è a sua volta divisa in due distretti: quello di Gueliz, costruito agli inizi del 900 da architetti francesi e strutturato con piccole vie perpendicolari che si immettono nelle strade di maggior transito, e il distretto di Hivernage con funzione strettamente residenziale. Proseguendo verso Nord si incontra poi il giardino della Majorelle che è inserito nella turistica area della Palmeira, oasi artificiale di grande dimensione La medina non ha un preciso schema urbanistico, ma si presenta come un intricato dedalo di vie, ai cui lati si affacciano minuscole botteghe.
La medina ha come punto principale di partenza Place Djemaa el-Fna, cuore magico della città .
Nella piazza si muovono, alla ricerca dell attenzione del turista, saltimbanchi, donne che disegnano figure astratte con lhennè, incantatori di serpenti e venditori dei più strani prodotti: sarà facile imbattersi nell originale venditore di dentiere, la cui prima vista crea stupore, per poi divertire. Una delle figure tipiche delle tradizione è il venditore di acqua, oggi divenuto unattrazione turistica: si incontrano, soprattutto in Palce Djemaa el-Fna, uomini dai grandi cappelli rossi con borracce in pelle sulle spalle, che offrono, dietro compenso, acqua ai passanti.
L’unicità di questa piazza è determinata dalla colorata varietà di uomini, suoni e odori che inebriano il passante coinvolgendolo in unatmosfera sicuramente insolita.
Per orientarsi nell’intricato dedalo dei souk è bene sapere che questi sono divisi in precise aree in base alla tipologia di prodotto artigianale che viene venuto o lavorato. Un’idea per originali regali sono sicuramente le babouches, calzature simili ad eleganti sandali aperti sul tallone, sono sia femminili che maschili e vengono utilizzate dai marocchini nella vita quotidiana: sono in pelle e, di solito ornate piacevolmente con fantasie o brillantini per le versioni femminili. A più riprese, nella giornata, sarà possibile sentire il richiamo dei muezzin alla preghiera, proveniente dalla Moschea vicina, e conseguentemente assistere alle abduzioni con acqua fatte dai fedeli. Uno dei suggerimenti per il viaggiatore che dovesse trovarsi in questo luogo è di fermarsi a gustare una tazza di te verde in uno dei tanti locali. Il tè alla menta o atay in arabo, è una bevanda estremamente diffusa tra i marocchini, che amano sorseggiarlo caldo e molto zuccherato: non viene servito in tazza ma in bicchieri e contiene foglie di una particolare menta fresca che cresce in Marocco, chiamata nanà .
Un soggiorno a Marrakech merita sicuramente la visita al minareto della Koutoubia o moschea dei librai, la cui originaria costruzione risale al periodo della dinastia Almoravide nel 1120, ma fu profondamente modificata nel 1160-62. Lo stile è ispanico-moresco, osservabile soprattutto dalla torre che si impone sullo skyline della città, diventandone un simbolo. Per raggiungere la Kotubia si può passare attraverso la più celebre porta della città : Bab Agnaou, costruita nel 1150. Altro monumento che merita di essere inserito nel giro culturale è il palazzo della Bahia, fatto costruire dal gran vizir Ba Hamed nel XIX secolo. La moschea di Ben Youssef, sita vicino alla Medersa, scuola coranica di alto prestigio, è stata ricostruita più volte nel corso dei secoli e resta una interessante motivo di visita. Per completare il circuito artistico – storico non è trascurabile una passeggiata nel parco della Manara, sul cui bacino artificiale si affaccia un padiglione di struttura piramidale .
Marrakech soddisfa ogni turista con le sue infinite occasioni di divertimento, cultura e folclore. In un paese dai mille aspetti quale è il Marocco, Marrakech è una perla che si avvolge di mistero ogni volta che si ha l’impressione di averla capita ed è il punto di partenza o, se si preferisce, di arrivo prima di perdersi nellimmensità del silenzioso maestro: il deserto del Sahara.