E’ stata inaugurata ieri, nelle sale di Palazzo Reale di Milano, la mostra “The Desire for Freedom. Arte in Europa dal 1945”. Si tratta di una collettiva, realizzata su iniziativa del Consiglio d’Europa e con il sostegno finanziario della Commissione europea, che intende far comprendere come s’è costruita l’idea di Libertà in Europa dal dopoguerra in poi.
Le opere in mostra sono 200, realizzate da 94 artisti provenienti da 27 diversi Paesi europei. Stefano Boeri, assessore alla Cultura, Moda, Design, ha dichiarato che percorrendo questa esposizione, lo spettatore non potrà fare a meno di interrogarsi sull’idea di Europa che l’arte ci comunica. Soprattutto in un momento come questo attuale, non può che essere positivo osservare e condividere l’idea di un unico grande continente, pieno di differenze ma unito da un forte senso di appartenenza e dall’impegno civile e sociale. L’obiettivo è di andare oltre la visione di un’ Europa del dopoguerra schierata nei due blocchi di potere contrapposti. Piuttosto, si deve considerare come le due parti in lotta abbiano trovato nell’Illuminismo e nei suoi valori delle radici comuni.
Curata da Monika Flacke, Henry Meyric Hughes e Ulrike Schmiegelt, la mostra espone opere di diverso tipo: dipinti, fotografie, disegni, video, installazioni. Tra i grandi nomi quelli di Damien Hirst, Arman, Jannis Kounellis, Yves Klein, Alberto Giacometti, Gerhard Richter, Christo, Mario Merz, Emilio Vedova, Yinka Shonibare, Lucio Fontana. Le sezioni attraverso cui si snoda il percorso espositivo sono dodici, ciascuna dedicata ad importanti aspetti della nostra vita sociale. La mostra si potrà visitare fino al 2 giugno.