E’ già da qualche giorno, per la precisione dallo scorso 18 novembre, che ottantacinque opere di Giorgio Morandi hanno traslocato al MAMbo, il museo d’arte moderna di Bologna, accolte nagli spazi della Collezione Permanente. Lo spostamento temporaneo, anche se è stato effettuato da poco, era in realtà già stato deciso da tempo.
Si era infatti già stabilito che le opere di Morandi sarebbero state spostate al MAMbo subito dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia nei mesi scorsi, quando la sede del museo Morandi che custodisce stabilmente le opere aveva riportato dei danni. I danni in questione avrebbero potuto compromettere la conservazione di questo patrimonio, e pertanto per salvaguardarlo si è messo al riparo in una location differente. Ma vediamo in che modo si sviluppa il nuovo percorso espositivo del MAMbo.
Il percorso si articola in modo tale da ripercorre l’attività artistica di Giorgio Morandi tramite i temi che hanno caratterizzato la sua carriera. Ma questa viene riletta in modo inedito anche attraverso altre opere di autori contemporanei. Diverse sono le sezioni tematiche, che ci fanno ripercorrere tutti i soggetti morandiani. La prima sezione è intitolata Oltre il genere e qui i riflettori sono puntati su due temi molto cari all’artista bolognese: paesaggi e nature morte. Nella seconda sezione, definita Tempo e composizione, si mette in luce l’influenza di Morandi sugli artisti di oggi, esemplificata attraverso la tela Tulip Sundae, realizzata dal 2010 da Wayne Thiebaud. Si prosegue nella stessa direzione con le sezioni successive, come La superficie pittorica, dove questa volta il messaggio di Morandi viene recepito e fatto proprio da Sean Scully. L’esposizione è visitabile ad un costo di 6 euro per il biglietto intero e 4 per il ridotto.