Strade, ferrovie, aeroporti: sono le infrastrutture le vere protagoniste della mostra L’Architettura del mondo, alla Triennale di Milano da oggi, 9 ottobre, fino al 10 febbraio. Il titolo fa riferimento esplicito a quelle opere che più contribuiscono a dar forma al mondo e ne permettono il funzionamento, e al loro rapporto con funzioni e abitudini che cambiano e con un ambiente sempre più in pericolo.
La mostra si compone di quattro sezioni di cui una, quella storica, rappresenterà un elemento di continuità del percorso e le altre tre, in successione, esporranno opere e progetti relativi a ciò che si produce al di fuori del nostro paese, a ciò che stato realizzato o è in corso d’opera in Italia e, infine, a ciò che inizia a presentarsi come un quadro geografico a scala globale al quale le nuove grandi infrastrutture si rapportano. La sezione storica, che riguarderà il Novecento, presenterà opere note come i disegni di Le Corbusier per Algeri o Chandigarh, ma anche esempi di creazione di spazio pubblico e valore ambientale, come il metro di Mosca.
La sezione dedicata ad opere recenti prodotte al di fuori del nostro paese si pone l’obiettivo di presentare un catalogo aggiornato di opere, suddivise per temi, alcune delle quali possono costituire un modello per chi come l’Italia deve recuperare un ritardo accumulato nel corso degli ultimi anni. La sezione dedicata al panorama nazionale intende dar conto di quanto, pur con discontinuità e contraddizioni, è in corso d’opera o è da poco stato realizzato. Nell’ultima sezione della mostra oggetto dell’attenzione sono colossali opere a difesa delle sabbie o del vento, destinate all’approvvigionamento idrico o energetico ad una circolazione “globale”.