L’imperatore Adriano considerò la scomparsa di Antinoo, il giovane da lui amato che conobbe in Bitinia, il dolore più grande della sua vita. Il bellissimo schiavo morì annegato misteriosamente nelle acque del Nilo nel 130 d. C. Adriano sognò Antinoo come Osiride, il dio egizio che muore e rinasce dalle acque del grande fiume.
Tornato a Roma, l’imperatore volle costruire un santuario per Antinoo-Osiride all’ingresso della sua villa di Tivoli, Villa Adriana. Si tratta di un’opera maestosa, che rimase incompiuta e fu dimenticata fino alla straordinaria scoperta del 2002. Oggi l’Antinoeion è per la prima volta visibile al pubblico grazie alla mostra “Antinoo. Il fascino della bellezza”, in programma fino al 4 novembre.
L’Antinoeion è finalmente visibile nella sua decorazione architettonica, decorativa, e nel suo significato storico-archeologico, grazie anche ai nuovi apparati didattici. I pezzi esposti sono una cinquantina tra statue, busti, rilievi, medaglioni, monete e gemme. Nell’Antiquarium è possibile ammirare alcuni ritratti di Antinoo provenienti dai musei d’Europa.
Il percorso, come recita il sottotitolo dell’esposizione, è un vero e proprio viaggio nel fascino della bellezza. I busti raffigurano il giovane bitinio nelle vesti di Apollo, o di Dioniso con tralci di edera tra i capelli, come nel marmo proveniente dal British Museum, o con corone di grappoli d’uva, come nel bronzo scolpito nel Cinquecento da Guglielmo Della Porta. Tra i pezzi più celebri l’Antinoo Farnese, il ritratto bronzeo delle raccolte medicee, il busto in marmo di Palazzo Pitti, restaurato per l’occasione, e quello della collezione veneziana di Giovanni Grimani. Il biglietto d’ingresso è di 11 euro, ridotto di 7.