La Campania è una tra le regioni italiane a vocazione turistica termale: possiede alcuni degli stabilimenti storici, che attraggono flussi di turisti in tutte le stagioni dell’anno. Castellamare, Contursi, Agnano, Telese, Ischia sono solo alcune delle località che si distinguono per essere poli di attrazione, all’ interno di un settore che rischia di andare in crisi a causa dell’aumento del ticket, da parte della Regione. Un’ iniziativa che ha provocato una rivolta degli ischitani che temono una diminuzione degli arrivi nell’ isola.
Le cure in regime di convenzionamento devono infatti essere considerate una ricchezza e non un aggravio per la sanità campana, gli operatori hanno quindi deciso di ribellarsi al provvedimento.
Il ticket per i non esenti passa da 50 a 60 euro, mentre gli esenti andranno a pagare tra i 5 e gli 8 euro, rispetto alla gratuità totale. Un aumento che non mancherà di far sentire i suoi effetti: questa la paura del sindaco di Ischia e di tutti gli operatori del settore. Termalismo è sinonimo di turismo, apportatore di ricchezza: grandi flussi di pazienti giungono dal centro-nord.
Una vera e propria industri quella di Ischia con oltre 150 strutture, in grado di soddisfare le esigenze di moltissimi utenti. “La” Presidente di Federalberghi Mennella ribadisce che il 70% del guadagno è legato alla vendita dei servizi e prestazioni termali, la sanità campana ci giadagna e non ci perde.
Ad Ischia ci sono ben 72 strutture convenzionate che operano anche privatamente, 32 che operano nel privato e 5 parchi termali enormi.
Ben l’85% dei turisti proviene da fuori regione: Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Piemonte quelle con il flusso maggiore.
Una regione quella campana che in questo settore potrebbe offrire grandi possibilità, con una politica volta all’ incremento e alla promozione del turismo termale.