Ed ecco che siamo di nuovo qui a parlarvi di Andy Warhol. Dopo la mostra di Aosta che vi abbiamo a suo tempo segnalato, questa volta l’occasione è data da una nuova e particolare esposizione. Si tratta di “Warhol: Headlines”, alla Galleria Nazione d’Arte Moderna di Roma dal 12 giugno al 9 settembre.
L’esposizione è organizzata dalla National Gallery di Washington, insieme con il Warhol Museum di Pittsburgh, la Galleria romana che ospita l’evento e il Museum fur Moderne Kunst di Francoforte.
Andy Warhol e i media, l’artista e la carta stampata: è questo il tema della mostra, la prima che analizza il rapporto del padre della Pop Art con l’informazione giornalistica non attraverso icone ma attraverso simboli linguistici. Warhol ci ricorda che un fatto, anche se scioccante, non diventa notizia fino a quando non è tradotto in un titolo, finché non gli viene data una forma grafica. L’artista, scegliendo i titoli dalle pile di quotidiani che passava al setaccio ogni giorno, ha realizzato una serie di opere di grande impatto, in cui la sua biografia si intreccia con le notizie sulle celebrità e i disastri.
Da questa sua attrazione per le notizie nacquero le Headline Works, le opere-titolo che rielaboravano le prime pagine o ritagli stampa. Da padre della Pop Art, il suo interesse non poteva che indirizzarsi verso le notizie che maggiormente colpivano il grande pubblico, dagli eventi catastrofici fino ai pettegolezzi sulle celebrità. Anche se meno conosciuta delle Marilyn o del Ketchup Heinz, questa fase della sua produzione attraversa comunque tutta la sua carriera.
Il percorso espositivo ha inizio con i disegni della metà degli anni Cinquanta, per poi proseguire con i dipinti anni Sessanta, serigrafie, stampe e opere su supporto elettronico. La mostra si conclude con i lavori eseguiti insieme ai celebri graffitisti Michel Basquiat e Keith Haring.