Attenti e appassionati di arte noi di risparmio in viaggio non potevamo non parlare di queste iniziative dedicate ad un grande artista: Amedeo Modigliani.
Due mostre dedicate al celeberrimo artista, che hanno lo scopo di ricordare una figura così controversa di grande intellettuale.
Nato a Livorno, Modigliani fu l’iniziatore di uno stile unico e inconfondibile che rendono le sue tele e le sue sculture dei capolavori senza tempo. Morì a soli 35 anni, lasciando un vuoto immenso nel panorama artistico dell’ epoca. A Catania fino all’ 11 febbraio sarà possibile assistere ad una mostra interessantissima, allestita al Castello Ursino.
Un viaggio tra le sue tele e le sue sculture, attraverso la vita di Modigliani: sono in mostra fotografie, pagelle, lettere e cartoline dell’artista livornese.
“Ritratti dell’Anima”: questo il titolo della rassegna pensata come un itinerario biografico artistico del grande artista. L’ingresso è di 6 euro: sicuramente ben spesi.
A Rovereto ancora Modigliani protagonista : il Modigliani scultore. Una rassegna di sue sculture bellissime saranno visitabili al Mart. In totale 25 sculture frutto della mano sapiente di Modì, in grado di creare dei capolavori artistici unici.
Una mostra per far rivivere la sua arte e conoscere una parte della sua produzione poco indagata: la sculture.
E’ tra il 1911 e il 1913 che Amedeo Modigliani abbandona la pittura per dedicarsi alla scultura, per favorire la dimensione plastica. Sculture innovative nate sulla scia delle ricerche dei suoi contemporanei.
La rassegna di Rovereto inizierà il 18 dicembre per concludersi il 27 marzo e sarà accompagnata da laboratori, filmati, dibattiti e incontri con docenti di storia dell’arte.
A Catania sono in mostra opere eseguite dall’anima di Modigliani; ossia eseguite dopo la morte.
A Roma è uscita fuori la Casa Modigliani; io credevo fosse a Livorno e per anni ne sono stato il Direttore per poi dimettermi nel 1990 poichè non condividevo l’autenticità di quei “ritratti dell’anima”, così come mi dimisi dagli archivi legali dei quali facevo parte assieme a Parisot ed ai due fratelli Guastalla.
I grandi critici di cosa si occupano? E’ nota la loro mancanza di “occhio” Basti pensare alle sculture dei Fossi.
A Rovereto è in corso una mostra di sculture, ma sono state dimenticate le uniche tre tre esistenti in Italia: quelle salvate dalle macerie della guerra da Piero Carboni e da me autenticate nel 1991, ritenute con coerenza della critica, false. Ma al processo a cui fui sottoposdto, riuscii per l’ennesima volta vincitore.
Non per niente sono stato battezzato “Il Don Chisciotte dell’Arte”
Carlo Pepi