A Padova, presso Palazzo del Monte, fino al 19 maggio una grande mostra celebra Pietro Bembo. Le opere raccolte non solo intendono far conoscere o riscoprire al pubblico la figura di Bembo, ma anche far comprendere in che modo la cultura rinascimentale si è sviluppata nel nostro Paese.
Pietro Bembo, cardinale-mecentate noto per aver codificato la nostra lingua, nacque a Venezia nel 1470, ma trascorse vent’anni della sua vita a Padova. Ora questa città gli dedica per la prima volta un’esposizione che ricostruisce in gran parte la sua collezione d’arte privata. Nella sua casa di Altinate, che fu il primo museo del Rinascimento, Bembo radunò una serie di oggetti e di opere d’arte. Si tratta di capolavori di maestri come Raffaello, Mantegna, Giorgione, Perugino, Bellini e Tiziano. Alla sua morte, il figlio Torquato vendette le straordinarie opere, favorendo la loro dispersione in giro per il mondo. In seguito questi capolavori sono stati acquisiti dai vari musei internazionali, che oggi li hanno dati in prestito a Palazzo del Monte a Padova, sede della Fondazione Cariparo, che ha promosso la mostra.
Per recuperare tutto il materiale esposto Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Adolfo Tura, i curatori della mostra, hanno impiegato ben tre anni. Essi hanno scelto dipinti, sculture, e ancora strumenti musicali, manoscritti, volumi a stampa, che permettono di ricostruire il Rinascimento. La mostra si può visitare tutti i giorni ad eccezione del lunedì. Il costo del biglietto intero è di 8 euro, ridotto di 6, mentre chi ha dai 6 ai 18 anni paga solo 3 euro.