Al via a Roma, al Museo dell’Ara Pacis, la mostra “Purche’ se ne parli – Dietro le quinte di 50 anni di cinema italiano”, dedicata ad Enrico Lucherini. L’esposizione, fino al 6 gennaio, racconta le tante sfaccettature e trovate (le “lucherinate”) con cui il re dei press agent si è inventato il lavoro di addetto stampa per il cinema.
Nato a Roma l’8 agosto 1932 da una famiglia altoborghese (suo padre era medico), rinunciando ben presto agli studi di medicina intrapresi, si iscrive all’Accademia nazionale d’arte drammatica e nei primi anni cinquanta entra nella celeberrima “Compagnia dei Giovani” . Nel 1959 trova la sua strada come pioniere nella promozione della carriera di attori, divi e starlette. Attraversa da protagonista il periodo d’oro del cinema italiano fino al luglio del 2012, mese in cui annuncia il ritiro dall’attività.
Ha inventato la figura del press agent, ha fatto della bugia arte sublime, quando la notizia non c’era lui sapeva come crearla e grazie a questa comunicazione “creativa” ha fatto più lui per la diffusione del cinema italiano che tanti personaggi saliti sulla scena. In occasione dei suoi 80 anni, la città di Roma celebra Lucherini con una mostra che attraversa mezzo secolo di sogni di celluloide cresciuti all’ombra del Colosseo. “È una mostra incentrata sul lavoro di un genio della comunicazione e di un vero e proprio regista che ha inventato un nuovo modo di raccontare il cinema: divertente, ironico, unico. – commenta l’assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico Dino Gasperini – Il risultato espositivo è un viaggio attraverso 120 film selezionati tra i tanti che ha promosso, per una storia del cinema e del costume e, di certo, storia dell’illusione”.