Fino al 27 gennaio 2013 si terrà a Firenze, Palazzo Strozzi, la mostra “Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo”. Attraverso l’esposizione di dipinti, sculture e oggetti di design, la mostra narra un periodo cruciale che segna, negli anni del regime fascista, lo sviluppo dell’idea di uomo moderno.
Il fascismo non fu solo arte monolitica, forte e squadrata. E soprattutto non risucchiò nel suo vortice ogni stimolo artistico, pur essendo quella la tendenza generale della dittatura nel nostro Paese. Nell’Italia degli Anni ’30, infatti, si combatte una battaglia artistica vivace, in cui su opposti fronti si schierano stili e tendenze di ogni genere. Un vero e proprio convergere di stimoli e correnti – dal classicismo al futurismo, dall’espressionismo all’astrattismo, dall’arte monumentale alla pittura da salotto – che si affrontano a colpi di opere d’arte e firme d’autore.
Gli anni Trenta segnano una svolta anche negli stili di vita. È ora infatti che si afferma l’idea – oggi ancora attuale – di uomo moderno, dinamico, al passo coi tempi. Si crea quella che poi verrà definita “la via italiana alla modernità”: un modo tutto italiano di intendere l’architettura, il design, la pittura e la scultura, nato dalla riflessione sugli stimoli europei – francesi e tedeschi in particolare, ma anche scandinavi e russi -, e combinato con la riproposta della tradizione italiana del ’300 e ’400.
In esposizione 99 dipinti, 17 sculture, 20 oggetti di design – realizzati da oltre quaranta dei più importanti artisti. Le opere di Sironi, De Chirico, Savinio, Funi, Carrà, Cagli, Nathan, Lega, Rosai, Soffici, Morandi, Ram, Thayaht, Donghi, Marini, Guttuso, Levi, De Pisis, Scipione, Maraini, Fontana raccontano un periodo cruciale che segnò, durante il regime, una situazione artistica di estrema creatività.