Fino al 4 novembre è in corso a Tivoli, nella splendida Villa d’Este, una mostra golosa, intitolata “Magnificenza a Tavola. Le arti del banchetto rinascimentale”. La mostra, curata da Marina Cogotti, direttrice del museo e da June di Schino, studiosa di storia dell’alimentazione, ci propone un’interessante visione in cui il piacere dell’occhio si unisce a quello del palato.
June di Schino ha così commentato questa mostra: “Effettivamente magnificenza è la parola chiave, cifra e segno del banchetto. L’arte della tavola era spesso nobilitata dalla presenza e dalla collaborazione di grandi artisti. Leonardo da Vinci ebbe incarico di sovrintendere alle mense di Ludovico il Moro; per gli Estensi, Tiziano scelse i colori e le forme del vasellame prodotto dai grandi ceramisti; Giulio Romano disegnò finissime suppellettili; Benvenuto Cellini cesellò splendidi creazioni per la tavola dei principi. A volte artisti come Andrea del Sarto, creavano dal cibo stesso immaginifiche creazioni gastronomiche. Vasari racconta che i membri della Compagnia del Paiolo di Firenze, tutti vestiti da muratori”.
Nelle stesse sale che un tempo accoglievano i fasti dei sontuosi convivi orchestrati dal padrone di casa e mecenate Ippolito II d’Este, sfila ora un repertorio variegato di opere che ricostruiscono questo stupefacente apparato di ricchezza, gastronomia e spettacolo. Ci sono i trattati dei più famosi esperti dell’epoca, come il trinciante Vincenzo Cervio, o lo scalco Cristoforo da Messisbugo, al servizio del duca di Ferrara, considerato il fondatore della cucina italiana, e i servizi da pompa, tra preziose ceramiche e raffinatissime posate insieme a mestoli ed attrezzi da cucina.
Spicca il prezioso arazzo con Il Convito di Giuseppe con i fratelli, proveniente dal Palazzo del Quirinale, accanto a nature morte, disegni, tessuti dell’epoca, prestati dai principali musei italiani, come il Bargello di Firenze, la galleria Estense ed il museo Civico di Modena, il museo degli Argenti di Firenze, il Museo della Natura morta di Poggio a Caiano. Non mancano anche alcuni esempi concreti dei capolavori culinari destinati ai banchetti, come per esempio le statue di zucchero, i tovaglioli piegati in veri e propri capolavori, tutti rigorosamente studiati a tavoli seguendo i dettami dell’epoca.