Leonardo non è solo il pittore della Gioconda, ma anche l’ingegnere ed ideatore di straordinarie macchine avveniristiche. Ce lo ricorda la mostra “Da Vinci- Con le macchine di Leonardo in 560 anni di genio”, fino al 27 maggio alla Fondazione Hermann Geiger di Cecina.
Cinquanta i modelli esposti, riproduzioni fedelissime delle celebri macchine di Leonardo, realizzate sulla base di accurati studi scientifici ed accademici. A realizzarle sono stati gli artigiani del laboratorio “Le macchine di Leonardo da Vinci”, della famiglia fiorentina Niccolai. Solo ed esclusivamente materiali che potevano essere impiegati nel Quattrocento, come legno, metallo, corde e stoffe, per tutti i modelli esposti.
L’esposizione, curata da Alessandro Schiavetti, si articola in quattro sezioni. Si parte con il volo e con la presentazione di progetti avveniristici come un aliante con ali di 6 metri che ricalcano quelle degli uccelli, il paracadute e la vita aerea. Segue l’omaggio all’idraulica con marchingegni interattivi come la vite di Archimede, utile per far risalire l’acqua dal basso all’alto, la sega idraulica e il ponte arcuato, composto da elementi mobili.
Nello spazio dedicato alla guerra troviamo invece delle macchine, come quelle per bonifica e fortificazione, che riflettono il lavoro di Leonardo per signori come Ludovico il Moro e Cesare Borgia. Tra queste il famosissimo carro armato, il cannone girevole da nave, l’escavatrice da trincea. Ma la sezione più corposa è quella che ha al centro la meccanica con 25 macchine civili, che sono in prevalenza applicazione diretta dei principi scoperti dal genio del Rinascimento. Ci sono così una bicicletta, una macchina teatrale, gru e altri strumenti per innalzare pesi.
Ma i visitatori non si limiteranno a guardare: per le macchine più semplici potranno sperimentare direttamente il funzionamento. Inoltre i modelli tridimensionali sono accompagnati dalle riproduzioni dei disegni di Leonardo e da animazioni video 3D. Chiude il percorso il film documentario “Leonardo da Vinci: il genio e il suo tempo”.
